Vent’anni di Abbraccio nelle parole del Presidente Giuseppe Di Menza
Il 25 settembre 2004 è nato l’Abbraccio. Vent’anni: un’ ottima occasione per fare un bilancio, ringraziare e riprendere a sognare e a continuare a fare sì che i sogni diventino realtà!
Eravamo in nove: abbiamo raccolto l’eredità lasciateci dagli Amici di Paolo e l’abbiamo proiettata in avanti e in alto.
Loro, gli Amici, che in un anno, hanno raccolto i fondi per l’acquisto dell’Ambulanza della Croce Rossa di Fubine, ci hanno suggerito anche la direzione su cui muoverci e le motivazioni a cui attaccarci.
L’abbraccio, appunto.
L’abbraccio che è condivisione, reciprocità, affetto, intimità è lo scopo vero della vita, è ciò che può dare un senso all’esistenza: anche il dolore viene metabolizzato con l’amore, dato e ricevuto.
L’abbraccio che deve immediatamente diventare concreto e non solo una parola vuota di significato.
L’abbraccio concreto vuol dire, fin da subito, condividere il pane, l’istruzione, la salute con tutti e specialmente con i più poveri del mondo. In altre parole: far nascere, far crescere, promuovere e proteggere i bisogni che sono anche i diritti fondamentali delle persone e questo reciprocamente, alla pari.
Abbiamo scelto il Benin e abbiamo costruito una scuola primaria per 350 bambini/e, finanziato un orfanotrofio per bambine, una scuola materna. Li abbiamo forniti di ali ed ora è qualche anno che volano da soli.
E poi abbiamo costruito di sana pianta un ospedale pediatrico con i reparti di Pediatria medica, Neonatologia, Chirurgia Pediatrica, Maternità, più il laboratorio radiologico e di analisi ematochimiche e tutti gli altri servizi indispensabili per un ospedale.
La nostra visione è sempre la stessa: raggiungere l’eccellenza delle prestazioni e poterle offrire a tutti, e anche gratuitamente ai poveri.
Abbiamo ancora fatto nascere e crescere, fino all’autonomia gestionale, l’azienda agricola che ci fornisce il materiale per la preparazione degli alimenti per i nostri piccoli pazienti malnutriti e offre lavoro ai loro genitori.
Una scuola pubblica ora è nella nostra attenzione e sostegno.
E poi il territorio a noi circostante. La Coop Minerva di Genova, nostra irrinunciabile Partner dal 2014, in collaborazione con l’Abbraccio, ha preso come impegno grandissimo quello di dare un impulso ed una mano allo sviluppo della comunità di Sokponta e villaggi vicini.
L’abbandono scolastico per mancanza di fondi da parte dei genitori, per il mancato passaggio negli esami per una preparazione un po’ deficitaria, oppure perché la ragazza è rimasta incinta (abbastanza frequente e magari a causa d violenza) sono eventi che stanno sempre più riguardando il passato.
La formazione alla maternità e paternità responsabile, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili portata avanti nelle scuole secondarie stanno dando bellissimi risultati. Un centro giovani è stato creato come strumento e sede per effettuare questi interventi.
Ed in più sempre sul territorio la formazione delle donne, due per villaggio, che fanno da promotrici e da ‘sentinelle’ sanitarie, sia per il programma nutrizionale sia per la prevenzione dell’asfissia perinatale supervisionando le gravidanze in prossimità del parto soprattutto nelle giovani e giovanissime donne e allertando l’ospedale in caso di necessità.
Torniamo per un attimo all’ospedale. Il fiore all’occhiello attorno a cui ruota l’universo dei progetti in Benin. 8500 bambini all’anno. Struttura di riferimento del centro sud del Benin. Eccellenza delle cure riconosciutaci anche da attori internazionali, dal Ministero della salute del Benin e soprattutto dalle strutture private e pubbliche ospedalieri del territorio.
Progetti realizzati: tantissimi! Difficoltà, ostacoli, fatiche: tante, ma ce l’abbiamo fatta!
Progetti da realizzare sempre ne nascono e se ne presentano ma sempre con la caratteristica fondamentale che sono dettati dal bisogno reale concreto ed effettivo di salute dei bambini del Benin.
E l’Abbraccio risponde concretamente.
Come abbiamo realizzato tutto questo?
INSIEME, sempre, INSIEME. ASCOLTANDOCI l’un l’altro, senza presunzione ma condividendo tutto senza badare alle differenze, colore della pelle, culture diverse, come ostacoli ma come occasioni di ricchezza e di libertà. Siamo cresciuti e ancora lo stiamo facendo passando dal ‘noi e voi’ iniziale esclusivamente al NOI attuale.
Ma chi sono stati i protagonisti di questi vent’anni d’impegno in Africa.
Abbiamo cominciato con L’Istituto Figlie di Nostra Signora di Lourdes con Madre Michelle, sr. Eulalie, sr. Aline in Benin e don Franco Cipriani qui a Fubine. Le suore degli Angeli di Caserta.
Poi i volontari: forza straordinaria e irrinunciabile che negli anni si sono alternati nel lavoro direttamente sul posto. Sono tantissimi, ma ce ne sono anche tanti ormai che ora non vediamo più ma che non smettono da lassù a continuare a sostenerci concretamente. Don Franco, Rosella, Elisabetta, Adriano, Carlo, Giulio, Alessia, Daniela, Gabriele, Paolo, Rosmino, Giancarlo.
Poi i nostri partner singole persone e associazioni-fondazioni e aziende che in svariati modi continuano ad aiutarci finanziariamente e molto generosamente.
Il dr. Thierry, dr. Majella e tutto il nostro personale medico e paramedico e amministrativo e di servizio.
Non ultimi, i Consigli Direttivi che si sono susseguiti in questi anni che hanno fatto da regia allo svolgimento di tutti i progetti e le attività.
E poi tutti voi: soci, sostenitori, simpatizzanti, prossimi, interessati, noi. Ecco chi è l’ABBRACCIO.
Il bilancio è positivo. Quanto ci eravamo prefissati, l’abbiamo realizzato e anche in maniera eccellente.
In conclusione: se tutto questo si è realizzato è davvero GRAZIE a voi, che ci avete seguito con i vostri sacrifici e con il vostro affetto. Avete sostenuto tutti i bambini a cui avete dato la possibilità di sfuggire alla morte e di guarire.
Ma GRAZIE, forse in maniera più pesante, a chi da lassù ci ha dato la forza, il coraggio, la determinazione e l’entusiasmo: noi abbiamo prestato la nostra opera di manovalanza, la regia quella vera è un po’ più in alto.
Grazie a Pia, a tutto il personale dell’ospedale e ai nostri collaboratori in Benin, indispensabili. Ai nostri volontari del Canada, Dr. Sèlim e Nicole.
Grazie ai componenti il Consiglio Direttivo passati e presenti Pierluigi Seymandi, Maria Pia Caprini, Dina Fiori, Beppe Saglio, Daniela Faletti, Marisa Gaudio, Fiorenzo Cirio, Gabriella Zanardi, Roberto Torri, Anna Repossi Tagliabue, Veronica Fracasso, Alessia Zanellati, Roberto Andreis.
Grazie a tutti tutti, ma, permettetemelo, un grazie particolare a mia figlia Alessia e soprattutto a mia moglie Graziana: praticamente le ho abbandonate, ma mi sono state sempre vicine e sempre mi hanno sostenuto.
L’Abbraccio, tutti noi, siamo un’Associazione di persone che amano e che ci credono. Attraverso l’amore vogliamo concretizzare la Giustizia e attraverso questa diamo il nostro contributo per raggiungere la PACE e un po’ di FELICITA’ per ciascuno di noi!
Giuseppe Di Menza
Fubine, 7 settembre 2024