L’abbraccio è attenzione all’altro, disponibilità, riconoscimento, contatto fisico; può anche essere segno di giustizia, di restituzione.
Comporta lo scoprirsi un po’, mettersi un po’ in gioco: l’altro può dirci e darci delle cose, con questo semplice gesto, a cui non possiamo restare indifferenti. E nello stesso tempo è protezione, fiducia reciproca.
L’abbraccio, in definitiva, è un atto che ha a che fare con uno scambio nella sfera della “testa” e del cuore.
E noi pensiamo che il senso della vita, l’unico possibile, è proprio quello di dare, parola abusata ma ancora piena di significato pregnante. Tutto deve essere ricondotto a questo. A questo ci riportano le esperienze di grandi separazioni.
Bisognerebbe fermarsi e trovare il tempo di decodificare i messaggi legati agli avvenimenti, a volte anche dolorosi, che ci accadono per poter riflettere e arrivare a queste conclusioni: ma noi non abbiamo tempo, anzi forse siamo schiavi del tempo.
Noi pensiamo che tutti vogliamo scambiare amore, andare incontro all’altro, condividere con gli altri i nostri pensieri, i nostri sentimenti, e questo per un motivo molto semplice: amare ed essere amati è il nostro bisogno primario, fondamentale, indispensabile non solo per sopravvivere ma per vivere gustandoci un po’ di felicità.
D’altra parte pur sentendo tutto ciò ed essendone, a volte, consapevoli abbiamo una grossa difficoltà a realizzarlo.
Sono forse cose scontate ma riteniamo importante che di tanto in tanto queste cose ce le ricordiamo: è un modo di alimentare la Speranza o addirittura di farla nascere in qualcuno di noi.