Lettere dalla missione: le parole di Marina

Nella missione con i volontari di quest’anno ha partecipato anche Marina che ha potuto toccare con mano la realtà dell’ospedale pediatrico di Sokponta gestito dall’Abbraccio.

Ci piace ricordare che tutti i volontari che partono con noi in missione sostengono interamente le proprie spese di viaggio, dimostrando un’autenticità e una generosità che rende sempre molto grati. Essere circondati da volontari così, non è da tutti! Grazie Marina per aver scritto le tue impressioni sulla missione in Benin.

Condividiamo la lettera di Marina

Scrivo volentieri qualche parola per testimoniare della nostra esperienza a Sokponta, anche se mi verrebbe immediatamente da riassumerla in un solo gesto, un abbraccio, verso tutti coloro che ne sono stati protagonisti: Pino in primis e tutti i miei compagni di avventura, le meravigliose suore degli Angeli guidate da suor Valdelucia e poi un immenso abbraccio a tutto il popolo beninese che abbiamo incontrato.

L’abbraccio è seguito da un “grazie”, perché ognuno con la propria umanità e il proprio impegno mi ha dato tanto.

Un grazie a Pino che con la sua pazienza e la sua perseveranza ha permesso di raggiungere obiettivi che in un paese come il Benin sembrano proibitivi.

Grazie ai miei compagni di viaggio perché mi hanno fatto trovare una dimensione di condivisione e ascolto degli altri che nella vita di tutti i giorni diventa ormai impossibile mettere in pratica.

Grazie alle suore degli Angeli che ci hanno accolto nella loro oasi di fede illuminata dalla Provvidenza che sembra non esistere nel nostro mondo occidentale così ‘avanzato’ e moderno, ma senza speranza e senza futuro certo.

Grazie al popolo beninese che vive una condizione di estrema povertà che, in una società evoluta tecnologicamente come la nostra, non possiamo ignorare. Le immagini che i media ci riportano, però, non sono così crude come la realtà vista con i  nostri occhi. I loro bambini non hanno le stesse opportunità dei nostri, neanche quelle minime di salute che per noi sono quasi scontate. Le donne hanno davanti a sé durissime prospettive di vita che per noi occidentali sono solo un lontanissimo ricordo.

Il mio bilancio è dunque positivo perché ho portato via con me più di quanto sono riuscita a donare e perché ho incontrato persone generose che, di fronte alla povertà e all’ingiustizia, non si voltano dall’altra parte.

Marina

Volontariato