Evento 4 giugno

Il 4 giugno è la GIORNATA INTERNAZIONALE DEI FANCIULLI VITTIME DI AGGRESSIONI e L’Abbraccio ha deciso di organizzare un pranzo di raccolta fondi per le bambine ed i bambini del Benin.

Il tema dell’infanzia maltrattata affligge molte nazioni africane come pure il Benin.

Il tasso di matrimonio infantile per le ragazze di età inferiore ai 18 anni è del 31,7% e dell’8,8% per le ragazze di età inferiore ai 15 anni; molti minori diventano bambini lavoratori contro la loro volontà, a causa del bisogno delle loro famiglie, lavorano come domestici o garzoni, si inventano piccoli mestieri come il recupero di ferro e carta o il lavaggio delle moto, altri addirittura vengono reclutati come ‘soldati’ nelle guerre e nelle faide etniche per avere un piccolo stipendio.

Inoltre, in modo specifico in Benin, nel Distretto di Dassa, che comprende diversi piccoli villaggi spesso molto distanti tra loro, c’è la zona più specificatamente collinosa, con grossi promontori pietrosi dove si estrae e si lavora la pietra, utilizzata poi per l’industria edile. È qui che bambine e bambini lavorano, per oltre 12 ore al giorno, a spaccare pietre con strumenti primitivi e pericolosi per farne ghiaia e quant’altro. Purtroppo a questo duro lavoro la povertà delle famiglie aggiunge la malnutrizione, il non andare a scuola, malattie come l’asma e problemi agli occhi per le schegge di pietra e le polveri che respirano.

L’Abbraccio, con Cooperativa Minerva, ha preso in carico la scuola materna ed elementare nei villaggi di Sokpontà e Akuegba, frequentate da circa 800 bambini in totale, l’ospedale pediatrico che presta cure a circa 8.000 bambini l’anno, e progetti specifici di formazione alla paternità/maternità responsabile e contro l’abbandono scolastico nel Centro Giovani e negli Istituti Superiori della zona.

Nell’organizzazione di queste attività sono coinvolte associazioni beninesi, come Tolerance Zerò che si occupa in modo specifico della lotta contro il matrimonio con minori e la violenza sui bambini, le donne tramite la formazione delle “donne referenti di salute”, e i Comitati di villaggio e Comitati dei saggi (anziani dei villaggi) di cui fanno parte gli uomini, per operare una trasformazione dal basso, che nel rispetto delle tradizioni agisca su un effettivo e necessario cambiamento di visione.

Con il ricavato dell’evento sosterremo i progetti già avviati, rafforzando le azioni territoriali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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